Questo programmino è diventato del tutto inutile da quando si è finalmente diffuso l'uso dei "registri elettronici", infatti non perdo tempo a costruire una demo.
Lo metto on line un po' per la vanità di mostrare le mie skills, un po' perché è un interessante testimonianza della storia della scuola italiana.
Premessa per chi non conosce l'ambiente scolastico: in ogni classe un insegnante svolge la funzione di "coordinatore", deve cioè fare il lavoro, fastidioso, di preparare il materiale necessario per i consigli di classe e gli scrutini: raccogliere le proposte di voto, stendere le bozze dei documenti che il consiglio correggerà e approverà, prendere il registro di classe e contare assenze, ritardi, note disciplinari in modo che si possa assegnare a ragion veduta il voto di condotta, altre cose che adesso non mi vengono in mente.
Come dicevo è un lavoro fastidioso, ma, insomma, fa parte del mestiere. Poi il 22 giugno del 2009 è stato emanato il DPR 122/09 (detto anche Regolamento Gelmini) che all'art.14, comma 7 recita:
'per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato'.
Con questo decreto è cominciata una grande confusione: non bastava più contare le assenze e dire "Pinco Pallo" è stato assente 20 giorni, bisognava invece contare le
ore di presenza e controllare che fossero almeno tre quarti
non delle ore di lezione svolte, ma "dell’orario annuale personalizzato", che sa il cielo cosa significa, ma in generale si è inteso come le ore di lezione previste dal P.O.F. (Piano dell'offerta Formativa!). Si noti
che le ore di lezione fatte non coincidono con quelle previste dal POF: nella mia scuola, ad esempio, erano sempre di più perché la normativa prevede un anno scolastico di almeno 200 giorni, ma il calendario scolastico regionale tende ad abbondare programmandone 205, 206, un anno erano 212; e nella mia scuola ci attenevamo al calendario regionale.
Contare le ore di presenza vuol dire sottrarre ai giorni di lezione seguiti non solo i giorni di assenza, ma anche i ritardi. Se insomma Pinco Pallo è stato assente 57 giorni in un anno di 206 giorni di lezione è bocciato: 206-57=149 giorni di presenza, e tre quarti di 200 (i giorni di legge) è 150.
Ma se Pinchino Pallino è stato assente 'solo' 49 giorni, ma è entrato tutti i giorni alla seconda ora, allora il nostro Pinchino è stato presente meno di Pinco, e dovremo bocciare anche lui.
E fin qui non è niente, basta un foglio di calcolo, ma se il nostro Pinchino non fosse così abitudinario, e fosse entrato qualche volta alle 8:10, altre volte alle 8:20 o alle 8:35, e, tanto per complicarci la vita, fosse uscito qualche volta alle 12, qualche altra alle 11:25 cosa facciamo? Dobbiamo contare i MINUTI di presenza,trasformarli in ore e rapportarli al famoso ’orario annuale personalizzato'.
E se i nostri amici non hanno giustificato assenze e ritardi? Insomma, un gran pasticcio.
Come al solito ho fatto da solo e ne è uscito assenze_digitali: si inserisce il numero di ore necessarie per ogni classe, si definisce il calendario scolastico dell'anno, si costruisce la classe con i nomi degli alunni e poi, ogni giorno, si segnano le assenze, le eventuali giustificazioni, le note, e, in caso di ritardo o uscita anticipata, l'ora di ingresso e di uscita: alle pagine di statistica ritroveremo ore di presenza, di assenza, percentuale sulle ore richieste e vari altri dati. Se le caselle diventano gialle bisognerà dire a Pinco di stare attento, se diventano rosse Pinco è fuori! Insomma, un programma carino, scritto in un paio di giorni, che ho usato per tre anni. Poi, finalmente, abbiamo adottato il registro elettronico e questo incubo è finito.
Se qualcuno vuole giocarci lo può scaricare, non credo lo farà nessuno.