DIFFERENZSCHRIFT |
La traduzione commentata della Differenza fra il sistema filosofico fichtiano e schellinghiano (Differenz des Fichteschen und Schellingschen Systems der Philosophie), la prima opera pubblicata da Hegel nel 1801, è probabilmente il maggiore lavoro a cui mi sono dedicato e mi ha occupato per alcuni anni. Alla fine degli anni '80 studiavo tedesco, ero reduce da una full immersion nello studio di Kant e muovevo i primi passi nell'uso del computer (proprio le basi: stavo imparando a usare un processore di testo); tradurre, commentare, impaginare mi ha permesso di mettere alla prova le mie capacità. Durante un corso estivo in Germania, in una libreria di Stoccarda, mi è capitata in mano la Differenz in una piccola edizione Reclam e me ne sono subito innamorato per come Giorgio Guglielmo Federico si metteva in mezzo all'idealismo e assegnava a ogni cosa il suo posto. Certo, Hegel stava elaborando il proprio sistema della filosofia, e, un po' come Aristotele nel libro A della Metafisica, piegava il pensiero dei predecessori alle esigenze del proprio pensiero, mentre mostrava velava; eppure leggendo questa breve opera molto mi si chiariva del pensiero non solo di Hegel, ma anche di Kant, Reinhold, Fichte e Schelling. La mia prima idea fu di tradurla e commentarla per farne un'edizione scolastica. Insegnavo al liceo classico di Pavia, a quei tempi la scuola non era ancora sommersa da progetti e 'ampliamenti dell'offerta formativa' che spesso ostacolano l'insegnamento più che ampliarlo, e ogni anno riuscivo a leggere e commentare un classico in aula. In prima leggevo un dialogo di Platone (di solito Fedone o Fedro) in seconda, generalmente, il Discorso sul metodo e in terza alternavo un'antologia kantiana e un'edizione scolastica molto ben commentata della Prefazione alla Fenomenologia dello spirito (I programmi filosofici di Hegel a cura di Luigi Marino, edizione Principato; un'opera a cui devo molto). Ebbene, mi sembrava che la Differenz, per la sua brevità e ricchezza, per il suo ripercorrere la vicenda del criticismo e dell'idealismo, si prestasse a una lettura guidata nell'ultimo anno e mi buttai nel lavoro. La traduzione mi ha molto impegnato, ma ammetto che non ero molto avanti nello studio della lingua tedesca e tradurre era quasi un modo di mettere alla prova e consolidare le mie conoscenze, probabilmente è molto inferiore alla traduzione di Remo Bodei pubblicata da Mursia all'interno dei Primi scritti critici; chi vorrà aprire l'opera potrà giudicare quanto valga. Il lavoro maggiore, tuttavia, è stato la stesura dell'introduzione, di una ricca antologia di testi sul primo idealismo e del commentario: ho letto tutto quello che ho saputo trovare e ho cercato di utilizzarlo per commentare, spiegare, chiarire (il compianto Franco Alessio, mio docente di filosofia medievale all'università e amico, a cui sottoposi il lavoro per averne un giudizio, mi rimproverò di avere "tirato a mano tutto lo scibile"!). Per almeno tre anni non mi sono occupato di altro, ma quando mi sono ritenuto soddisfatto del lavoro e ho inviato il dattiloscritto ad alcune case editrici non sono riuscito a trovare un editore. Dunque l'opera è finita in rete: è apparsa la prima volta in un sito che ormai non esiste più: il "sito web italiano per la filosofia" nella bella edizione html fatta da Davide Fasolo, in qualche sito se ne trova ancora traccia, ma l'introduzione, l'antologia e l'apparato di note - a mio parere la cosa più preziosa - si possono trovare solo qui. Cliccate qui o sull'immagine per andare alla pagina della Differenza, è anche possibile scaricare l'opera in formato pdf |
LA RIVOLUZIONE ASTRONOMICA |
Questa è una semplicissima presentazione a scopo didattico. Nell'insegnamento della storia della filosofia usavo spiegare ampi 'segmenti' della storia del pensiero, fare un lezione di riepilogo e infine passare alle verifiche. Uno dei 'segmenti' a cui dedicavo più spazio è la cosiddetta rivoluzione scientifica: in quella vicenda nasce il mondo contemporaneo. Iniziavo con la rivoluzione astronomica (Copernico, Brahe, Keplero, Galileo), per poi passare a Bacone, Cartesio, Newton. Avevo comprato, allegata all'Espresso, Encyclomedia, a cura di Umberto Eco, e notato che conteneva dei brevi e chiari filmati che mostravano i sistemi di Tolomeo, Copernico, Brahe, Kepler, Galileo e Newton; esplorando un po' il cd sono riuscito a individuarli, a 'rubarli' e mi è sembrata una buona idea farne una presentazione (in html, non Powerpoint, un programma che mi è sempre stato antipatico e che a all'epoca non aveva equivalenti per Linux). Si tratta di sei semplici pagine html che riepilogano i caratteri principali dei diversi sistemi astronomici e li illustrano con un filmato. Cliccate qui o sull'immagine per accedere alla presentazione |